A casa, dopo cena


Registrata alla SIAE il 5 febbraio 2010 n° 891600A

Archivio n° 115

positano-teatro-festival-arrivano-gli-spettac-L-O4nASY Chi pensa e dice “lontan dagli occhi, lontan dal cuore” non sarebbe gradito in casa di Franco e Franca, una coppia di cinquantenni, lui dignitoso impiegato di buone letture, lei casalinga frustrata ma poco poco. Ma è forse il caso di gettare una pur fioca luce su quanto finora detto.

È un dopo cena come tanti, con i due personaggi ai due capi della tavola, a sua volta posta in posizione parallela alla sala. La conversazione postprandiale ristagna, come una barca che si insabbia di continuo, e di continuo si disincaglia per insabbiarsi poco dopo.

Finché dalla noia si passa ad un dialogo più vibrato, all’interno del quale emergono rancori e nostalgie, ricordi di un cattivo vissuto e faticose ipotesi di un improbabile futuro. Ma il cicaleccio procede lungo un piano inclinato che non compromette del tutto il legame affettivo; legame che ogni volta prevale saldamente, finendo per ricompattare in accettabile misura le due conflittuali posizioni.

Finché, all’interno di una ritrovata quiete, non si inserisce di prepotenza l’elemento erotico, ‘fiaccola sotto il moggio’ che riaccende nei loro cuori come nelle loro fibre quella smania che presiedette alla iniziale ed entusiastica volontà di convivere. Ne consegue che i polemici ‘no’ si tramutano in incoraggianti ‘sì’, e il sipario si chiude su un amplesso finale.

Riassunta in questi termini, la vicenda potrebbe suonare come una edificante e al contempo banale favoletta, un apologo sull’amore coniugale che fa giustizia di ogni contrarietà; e che, inoltre, rende del tutto incomprensibile e fuori luogo la formula adoperata nel capoverso, laddove si dice che la distanza dagli occhi è proporzionale alla distanza dal cuore.

Non è così. E il carico di evitare detta banalità se lo assume per intero la seguente trovata scenica: durante tutto il dialogo la tavola da pranzo-cena si rivela divisa in due mezze tavole che cominciano, prima impercettibilmente, poi in maniera sempre più visibile, a dividersi ed allontanarsi tra loro. Finché l’amplesso finale non dà luogo a due mezzi amplessi, consumati dai due partners – ciascuno per proprio conto – dietro le loro rispettive ed opposte quinte.

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