Bellavita Carolina


Registrata alla SIAE il 19 luglio 1983 n° 344004A

Archivio n° 15

Il personaggio che risponde al nome di Carolina e al cognome di Bellavita, pur rappresentando in prima istanza tutti i connotati di un mero prodotto della fantasia, non nasconde alla lunga l’aspirazione a riassumere in sé un preciso ambiente e un’epoca altrettanto precisa di sbando e di deriva: la Napoli dell’ultimo dopoguerra.
Autorevole esponente di quella consorteria religiosa che ancora oggi si autodefinisce “delle parenti di San Gennaro” vale a dire di quel ristretto numero di popolane irruenti e scarmigliate che amministrano il culto del Santo Patrono con una ritualità pagana che nessuna controriforma è mai riuscita a sopprimere – Carolina è ancor più irruente e scarmigliata nel rapporto con i suoi parenti di questa terra. Ne è dolente testimone la figlia Giulia, per la quale Carolina, madre capace di sublimi sacrifici come dei più laidi ricatti, vagheggia uno straordinario quanto confuso avvenire, affidato a progetti nuziali che mirano sempre più in alto in ragione dei loro puntuali fallimenti.
E così quel cognome, peraltro abbastanza ordinario – Bellavita – e che in principio pareva ben augurare, si tinge via via di rimandi sempre più beffardi ad un’esistenza esagitata dentro come fuori casa.
In realtà i tempi stanno rapidamente cambiando, la società comincia a riedificare i suoi codici di valutazione e di comportamento, in un ventaglio di scelte che vanno dall’impegno politico più esplicito al recupero di tutto il perbenismo piccolo-borghese, ma che nella diversità delle loro rispettive posizioni condividono un identico giudizio di condanna per chi come Carolina ha speculato sulla sofferenza altrui. Mortificata in ogni ambizione, osteggiata in ogni mira di potenza anche da Giulia, che dal canto suo ha sempre mal sopportato di essere nelle mani della madre un semplice strumento di rivalsa, Carolina non ha altra scelta che rifugiarsi in un vero e proprio delirio mistico, entro cui finirà per giocare l’ultima disperata carta: la rivelazione di una più intima e compromettente parentela con San Gennaro.

BIBLIOGRAFIA

Luciana LIBERO
Dopo Eduardo – Nuova Drammaturgia a Napoli
Edizione GUIDA, 1988

PRODUZIONI: Bellavita Carolina