La fabbrica delle creature


Registrata alla SIAE il 22 luglio 1999 n° 837270A

Archivio n° 72

Essere o non essere, è soltanto una scelta. Essere genitori o no, anche. Ma non è questo il caso di Ersilia, che si è vista negare da una natura ostinata ogni ansia di maternità.

La sua avversione per i bambini – capace di raggiungere la fisionomia di un odio vero e proprio – è dunque soltanto una bugia che la donna si è detta tante volte, da finire per esserne convinta e convincente sostenitrice. Ognuno difende il suo equilibrio mentale come può, e questo è stato il sistema adottato da Ersilia.

Ma la sorte è una ruota che gira all’infinito. E viene un giorno in cui Ersilia si trova a fare i conti con una gravidanza, non sua chiaramente ma della odiosa-amata giovane nipote.

La prima reazione della donna, come è lecito aspettarsi, prende le fattezze di un tetragono rifiuto, supportato da una complessa dote di motivazioni che in teoria dovrebbero condurre all’interruzione di quel processo riproduttivo.

Ma, come esistono i bambini non desiderati che bussano alla porta della vita, esistono anche coppie che si struggono dal cruccio di non poter diventare genitori. È appunto una di codeste coppie che si inserisce quasi in punta di piedi nella nostra vicenda, per poi dirottarla sul binario dell’imprevedibile.

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